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Nella pagina dedicata agli ingredienti abbiamo indicato tutto quello che è necessario per preparare qualsiasi tipo di cocktail, però bisogna considerare che forse non esiste locale al mondo che possieda tutti gli ingredienti elencati. Di seguito vi forniamo una lista degli ingredienti che non dovrebbero mai mancare in un bar, perché sono i più usati, poi vi procurerete nel tempo qualche altra bottiglia

  •           Bitter

  •           Cherry brandy

  •           Cognac

  •           Cointreau

  •           Curacao

  •           Gin

  •           Grappa

  •           Pernod

  •           Rum

  •           Vermouth (bianco, rosso e dry)

  •           Vodka

  •           Whisky

Vediamo ora come si possono classificare gli in­gredienti dei cocktails.

 

Basi e Correttori

Tra i vari ingredienti ci sono “basi” e “correttori”; le prime costituiscono il “corpo” della bevanda, i secondi intervengono a modificare il gusto, l’aroma ed il colore delle precedenti. Gli ingredienti che costituiscono la “base” sono, in genere, il whisky, il gin, il cognac, la vodka, il rum. I “correttori”, invece, sono prevalentemente i liquori dolci, i vermouth, gli amari, gli sciroppi e i succhi di frutta. Generalmente, possiamo dire che la “base” dà al cocktail la consistenza alcolica, mentre i “correttori” (liquori e bevande di spiccata personalità ma, in genere, poco alcolici)  costituiscono l’agente aromatizzante.

Queste sono regole cui il principiante dovrà scrupolosamente attenersi, qualora voglia cimentarsi come inventore” di nuovi cocktails; come sempre è consentita qualche deroga. Il cocktail deve essere anche profumato; in ciò giocano, come fattori preponderanti, oltre la qualità degli ingredienti, gli elementi decorativi con cui si ornano i bicchieri.

 

Colore

Il  colore della mistura spesso è scelto ad arte, in contrasto con il sapore e l’aroma, per suscitare una reazione di sorpresa e accrescere il piacere della degustazione. Il colore è spesso modificato con l’intervento di bitter.

 

Shaker e Mixer

Lo shaker e il mixer sono due attrezzi completamente diversi. Il primo va usato quando i liquidi da mescolare sono di alta densità, opachi, e occorre agitarli molto per amalgamarli bene; il secondo, usato per i liquidi meno viscosi e più trasparenti, dà modo di ottenere drinks dai colori brillanti. Lo shaker, che va adoperato con forza ma senza scosse eccessive, si usa in questo modo: si agita un attimo con energia, si lascia riposare la miscela per qualche secondo, poi si riprende ad agitare, ma lentamente e a lungo. Se c’è qualcuno che sospetta che quest’ultimo suggerimento sia puramente coreografico, si sbaglia di grosso. Per il mixer vige la regola fondamentale di non scuotere mai la miscela, ma di mescolare lentamente con l’apposito cucchiaio. Una volta ultimato, il cocktail va versato nei bicchieri premendo il colino lungo i bordi del mixer, di modo che il ghiaccio non possa uscire. Spesso una miscela già sperimentata non riesce a causa della fretta: fate le cose con calma, ricordando che più si agita una mistura, meglio riesce. Solo l’operazione finale va eseguita velocemente: quando il cocktail sarà pronto, versatelo subito senza indugi dallo shaker o dal mixer negli appositi bicchieri.

 

Uso del ghiaccio

Nella stragrande maggioranza dei casi i cocktails devono essere serviti ghiacciati, per cui acquista notevole importanza l’uso appropriato e tempestivo del ghiaccio. Assicuratevi, a questo proposito, che sia cristallino, fatto con acqua assolutamente limpida e che non sia rimasto a lungo nel frigorifero. Non usatelo mai due volte per drinks diversi. Il ghiaccio sminuzzato o nevoso, richiesto per la preparazione di bibite poco alcoliche da servire in notevole quantità,  non va mai usato quando si desidera preparare bevande ad alta concentrazione alcolica: il suo rapido scioglimento darebbe per risultato cocktails troppo diluiti e di nessun pregio.

 

Bicchieri

Se i drinks vanno serviti freddi è consigliabile, prima di versarli, raffreddare i bicchieri lasciandoli per alcuni minuti nel frigorifero, o meglio ancora nel freezer. Se i bicchieri hanno lo stelo alto, difficilmente si correrà il rischio di scaldare il liquido con le mani, ma se ne sono privi occorrerà evitare il contatto diretto con la mano, ricorrendo all’uso di un tovagliolino.

 

Ultimi consigli

Non dimenticate infine, realizzando i vostri cocktails, di versare,  cosa di estrema importanza,  prima gli ingredienti meno alcolici e poi man mano quelli a maggiore gradazione; di non usare mai lo stesso recipiente per due diversi tipi di bevande, senza averlo prima ben lavato; di non agitare mai liquidi effervescenti o gassati (i quali, champagne compreso,  vanno sempre serviti freddi).  

   

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