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   LE  VIE  DEL  PROSECCO        


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La scelta si rivela in tutta la sua entusiasmante sorpresa raggiungendo Rolle, dove abbiamo l'impressione di essere arrivati in un'altra stanza del paesaggio, fatta di pascoli in fondovalle, di lunghe ed alte colline dalle cime boscose dai ripidi pendii dedicati fino all'ultimo metro alla coltura della vite.
La curiosità ci spinge oltre la prima fila di alture fino alla Costa di Zuel e la sorpresa continua: dopo le viti, eposte sui pendii a sud, a nord crescono maestosi castagni e da un varco nel fitto fogliame si scorge una nuova e più grande vallata, delimitata dai decisi profili delle Prealpi trevigiano-bellunesi, dal paesaggio d'impronta quasi montana dominato dal massiccio Castello Brandolini, incombente sulla monumentale piazza del centro storico di Cison di Valmarino. A ovest dell'antica capitale della contea di Valmareno, dove le acque della valle confluiscono nel Soligo, i monaci cistercensi trovarono nel 1146 il luogo ideale per la fondazione della loro abbazia, "Sanavallis" oggi Follina, intitolandola a Santa Maria, continuazione dell'antico culto locale della "Regina Duplavis", scultura paleocristiana rappresentante la Vergine con il Bambino posta al centro dell'ancona lignea dell'abside.

Lasciamo a malincuore il silenzio avviluppato tra le colonnine del chiostro duecentesco, quadrangolare ritaglio di cielo verso il paradiso, e presi dal suono suadente dell'acqua nella fontana, prendiamo a seguirla, limpida e tremolante di bollicine mentre viene in superficie alle sorgenti di Santa Scolastica nei pressi dell'abbazia; da qui scorre verso sud fino a diventare irruenta nel corso del fiume Soligo, stretto tra due costoni di rocce affioranti ai Tre Ponti.

È come se richiudessimo alle nostre spalle quella porta aperta prima tra i castagni di Zuel; infatti a destra vediamo di nuovo colline allungate ricoperte di vigneti verso Combai, patria di adozione del vino Verdiso, e dopo Pedeguarda la valle del Soligo finisce alla stretta tra Soligo e Solighetto, luogo d'elezione di alcuni ristoratori di grande creatività gastronomica, tappa irrinunciabile a metà percorso della Strada del Prosecco. Le pendici e le cime delle colline intorno sono ornate di monumenti, perle come la Villa Brandolini a Solighetto, la chiesetta sul colle di San Gallo o la cappella di S. Maria dei Caminesi, piccola teca affrescata nel centro di Soligo.

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