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Giovani & alcol, un rapporto equilibrato
Uno studio dice che a prediligere birra, vino & Co. sono soprattutto
gli uomini di cultura medio alta
E' maschio e vive al Nord Italia, non ha problemi di denaro ed è un
"divoratore" di libri. Ma usa anche il pc, naviga in Internet
e guarda videotape. Questo l'identikit del bevitore tipo "under 34
anni" delineato dall'Osservatorio permanente sui giovani e l'alcol,
che ha tirato le somme di 10 anni di studi sul rapporto fra i ragazzi
italiani e gli alcolici. Dall'indagine emerge, infatti, che vino, birra
e superalcolici piacciono più ai ragazzi. In 10 anni, inoltre, il
numero di consumatori è aumentato (8 giovani su 10 non disdegnano un
bicchierino), mentre si è ridotta la quantità di alcol consumata a
testa. Fra i giovani ci sono sempre più bevitori occasionali, che non
disdegnano un "goccetto" a una cena con gli amici, mentre
resta stabile la percentuale di chi abusa. Insomma, l'Osservatorio
racconta di una società, quella dei giovani italiani, capace di
autoregolarsi.
Complessivamente, il numero di chi beve alcolici è sceso dal 79% del
1991 al 75% nel 1994, per poi risalire fino all'80% nel 2000. Ma i
ragazzi bevono meno: dai 9,1 litri a testa l'anno del 1991 ai 7,5 litri
nel 2000. E la percezione dell'alcool da parte degli intervistati
"lascia trasparire - dicono gli esperti - le caratteristiche di un
atteggiamento comune alla maggioranza della popolazione italiana".
Infatti "bere uno o due bicchieri di vino o di birra al pasto è
una cosa normale" per l'86% dei giovani, ma anche "ubriacarsi
una volta non è grave, purché non diventi un'abitudine" (72%).
Per 7 ragazzi su 10 le bevande alcoliche in piccola quantità non
danneggiano la salute, ma bere molto è come drogarsi (82%).
"Emerge - secondo l'Osservatorio - una consapevolezza dei rischi
derivanti alla propria salute dall'attitudine ad abusare di
alcool".
Fonte Staibene.it
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